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Lo zinco è un minerale che agisce da cofattore di molti enzimi (circa 300), risultando indispensabile per moltissime reazioni del metabolismo cellulare, nonché per la replicazione del DNA e la sintesi proteica. Per questa ragione, è un composto cruciale per la vitalità di tutte le cellule e, in particolare, di quelle che devono proliferare rapidamente, come quelle del sistema immunitario e quelle della cute e delle mucose in caso di ferite.

In aggiunta, lo zinco è un potente antiossidante e la sua capacità di contrastare lo stress ossidativo, derivante dal normale metabolismo energetico  e malattie infettive, contribuisce a tutelare la salute dell’organismo e a ottimizzare l’azione difensiva del sistema immunitario.

Oltre a neutralizzare i composti ossidanti, lo zinco è anche in grado di contrastarne in parte la formazione, che portano alla produzione di radicali liberi e perossido di idrogeno.

L’organismo non è in grado di costruire riserve di zinco da usare nei momenti di minor apporto o di aumentato fabbisogno (per esempio, quando serve in aiuto alle difese immunitarie). Pertanto, è necessario che una sufficiente quantità di questo elemento sia assunta pressoché quotidianamente con l’alimentazione.

A contenere una quantità di zinco decisamente elevata di zinco sono le ostriche. Altri alimenti che contengono zinco in quantità variabile sono i crostacei come il granchio (quello vero, non il surimi) e l’aragosta, la carne di manzo, maiale, pollo e tacchino, prosciutto, legumi come i fagioli e i ceci. Minori quantità sono contenute nei latticini, nell’avena, in frutta secca come pistacchi e mandorle e nei semi, nei piselli e nel pesce azzurro.

Il sistema immunitario ha bisogno di zinco per funzionare bene e che un apporto nutrizionale insufficiente di questo elemento aumenta la propensione a sviluppare sindromi influenzali e malattie respiratorie (principalmente di natura infettiva).

Dati molto interessanti sono stati forniti da una ricerca finalizzata a verificare le proprietà protettive dello zinco nei confronti di malattie da raffreddamento in età pediatrica. Nello studio, a 200 bambini inizialmente sani sono stati somministrati per sette mesi una supplementazione di 15 mg di zinco al giorno oppure uno sciroppo inattivo di controllo. Il dosaggio di zinco veniva raddoppiato (portandolo a 30 mg/die) in caso di insorgenza di sintomi del raffreddore e mantenuto tale fino alla loro scomparsa.

Terminato il periodo di osservazione i ricercatori hanno constatato che i bambini che avevano assunto l’integratore di zinco si erano ammalati di meno rispetto a quelli assegnati al gruppo di controllo e che i benefici offerti dallo zinco sul piano della salute respiratoria si erano associati a una minore assenza scolastica. In aggiunta, nei bambini protetti dallo zinco, il raffreddore era più facile da curare e scompariva più rapidamente.

Risultati analoghi sono stati ottenuti in volontari adulti, cui è stata somministrata entro 24 ore dall’insorgenza dei sintomi una supplementazione di zinco (13,3 mg ogni 2-3 ore) oppure compresse inattive di controllo. Anche in questo caso, chi aveva assunto il micronutriente essenziale aveva sperimentato secrezioni nasali ed episodi di tosse meno severe e aveva visto sparire il malanno molto più in fretta (in media dopo 4 giorni anziché 7).

Anche gli anziani possono trarre benefici dallo zinco. In questo caso, lo zinco sembrerebbe in grado di compensare almeno parzialmente il naturale declino delle difese immunitarie associato all’invecchiamento.

 

I contenuti di FARMACIA TORRE hanno uno scopo puramente informativo ed educativo. Non sostituiscono la diagnosi, la consulenza o il trattamento professionale. In caso di dubbi, è consigliabile consultare uno specialista di fiducia.