Dopo 9 anni di ricerca preclinica e clinica condotta in Italia per sperimentare un esclusivo ingrediente funzionale, Kraft-Heinz Plasmon lancia una nuova gamma di latti formulati, frutto di un’innovazione tecnologica basata sul Latte Fermentato con L. Paracasei CBA L74.
Nutrimune – questo il nome delle nuove formule- è un latte formulato di nuova generazione che nasce dall’aggiunta di un nuovo ingrediente funzionale, esclusivo Plasmon, in grado di stimolare il sistema immunitario e ridurre le comuni infezioni in età prescolare (infezioni del tratto respiratorio e gastroenteriti).
Poichè il sistema immunitario è immaturo nei primi anni di vita, l’alimentazione del lattante rappresenta un fattore cruciale per lo sviluppo e la modulazione delle difese fisiologiche.
Come noto e scientificamente riconosciuto, l’allattamento al seno, grazie alle sue proprietà antimicrobiche, riduce l’incidenza delle infezioni gastrointestinali. Il latte materno offre inoltre una protezione nei confronti delle otiti e delle infezioni a carico delle vie respiratorie e urinarie.. Il latte materno è il Gold Standard per lo sviluppo dei latti formulati; tuttavia ad oggi non è possibile riprodurlo, sia in termini di composizione in nutrienti, sia nella normalità variabilità giornaliera. I recenti sviluppi nella formulazione dei lati formulati sono quindi indirizzati a riprodurre gli effetti funzionali più che la composizione del latte materno.
Il valore aggiunto dell’ingrediente funzionale (Lactobacillus paracasei CBA L74) è quello di svolgere un’attività di modulazione della risposta immunitaria innata e acquisita. La ricerca condotta da Plasmon ha evidenziato che l’ingrediente esplica un’attività postbiotica che presenta molteplici differenze e specificità rispetto a quella svolta da probiotici (microrganismi vivi) e prebiotici (sostanze indigeribili usate dai batteri intestinali per la loro crescita), entrambi ampiamente diffusi nella pratica clinica pediatrica. Si definisce postbiotico ogni fattore (metabolita) prodotto da un probiotico che sia in grado di conferire effetti benefici all’ospite.
fonte: “Partnership n°10, ottobre 2016″27