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L’aerosolterapia è una tecnica che si basa sull’uso di apparecchi in grado di disperdere, in un mezzo gassoso, sostanze solide e liquide trasformandole in finissime particelle (delle dimensioni comprese tra qualche decimo di micron e qualche micron).

Questa forma fisica intermedia tra lo stato liquido e quello gassoso, che si definisce “stato di sol” (da cui la definizione di aerosol), viene nebulizzata per poter essere inalata.

Una volta inalate attraverso la bocca o il naso le sostanze utilizzate, grazie alle minuscole dimensioni, riescono a raggiungere le più fini diramazioni dell’albero respiratorio e lì, svolgere la propria azione terapeutica.

A seconda del diametro raggiunto dalle particelle nebulizzate, queste agiscono su zone differenti dell’albero respiratorio.

Le particelle di diametro maggiore si fermeranno nelle prime vie aeree (naso, seni paranasali), quelle più piccole penetreranno sempre più profondamente fino a raggiungere bronchioli e alveoli polmonari.

La somministrazione per via inalatoria di un farmaco, mediante aerosolterapia, permette un’efficacia terapeutica elevata, soprattutto se si considera:

  • Il rapporto delle dosi terapeutiche necessarie;

  • La possibilità di curare selettivamente le vie aeree alte, medie o basse. Ad esempio, solo le particelle con un diametro aerodinamico inferiore ai 5 micron sono in grado di raggiungerei bronchioli e gli alveoli in quantità significativa per esercitare la loro attività.

Usare l’aerosolterapia per somministrare i farmaci permette i seguenti vantaggi:

  • Massimo effetto a livello locale e rapida azione terapeutica;

  • Il farmaco è diffuso direttamente al bersaglio da trattare;

  • Sono richiesti dosaggi ridotti del farmaco per sortire l’effetto terapeutico;

  • Minima incidenza di eventuali effetti collaterali, nettamente inferiori rispetto a quelli determinati dalla somministrazione sistemica.;

  • Facile uso domiciliare, anche per bambini ed anziani.

I farmaci maggiormente utilizzati sono i broncodilatatori, i corticosteroidi e gli antibiotici in quanto vengono veicolati solo nell’area nella quale devono agire, ma è utile anche per inalare acque termali (solforate o salsobromoiodiche), acqua marina o soltanto vapore (soluzione fisiologica). I vapori aiutano infatti a decongestionare le mucose, e idratarle permettendo una più facile eliminazione del muco.

NEBULIZZATORI

Tecnicamente la “nebbia” generata da questi apparecchi (aerosol), è una sospensione di particelle medicamentose solide o liquide in un gas(aria nel caso della aerosolterapia). Le dimensioni medie delle particelle prodotte sono indicate dal valore MMAD che viene misurato con tecniche standardizzate e riportato nel libretto delle caratteristiche tecniche: più questo valore è basso più il nebulizzatore produce particelle abbastanza piccole da penetrare in profondità nell’albero respiratorio tenendo presente che, la dimensione delle particelle varia, anche, in base al farmaco da nebulizzare

Esistono più tipologie di nebulizzatori, dipendentemente dal processo fisico che innesca questa “polverizzazione” (che non deve alterare le caratteristiche del farmaco veicolato):

  • nebulizzatori a pistone (o a compressore) – i più utilizzati

  • nebulizzatori a ultrasuoni

  • nebulizzatori a mesh


La nebulizzazione in dispositivi a pistone avviene per “effetto Venturi”, ossia il flusso di aria proiettato all’imbocco dell’ampolla determina una pressione negativa che ne “aspira” il contenuto stesso e ne determina la nebulizzazione. Un flusso d’aria regolabile generato da una piccola ventola, consente poi di indirizzare l’aerosol nelle vie respiratorie tramite il tubo connesso agli accessori dedicati (mascherina, boccaglio o forcella nasale).Tanto maggiore è la pressione applicata, più è efficace è la nebulizzazione. Nei nebulizzatori ad ultrasuoni, la frequenza degli ultrasuoni generati da un trasduttore piezoelettrico attraverso il liquido di conduzione, crea un’energia di rottura capace di vincere le forze di coesione delle molecole del farmaco, causandone la nebulizzazione. I nebulizzatori a mesh funzionano tramite un principio simile a quello degli ultrasuoni. L’unica differenza è che la sollecitazione non viene trasmessa al farmaco ma ad una campana di risonanza che crea una tensione superficiale nella miscela, tale da spingerla con forza attraverso un filtro micro-forato (detto appunto “mesh”).

Consigli per un corretto utilizzo del nebulizzatore:

  • usare preferibilmente il boccaglio (la mascherina riduce notevolmente la quantità di farmaco che raggiunge il polmone)

  • escludere la respirazione nasale

  • il volume totale della soluzione da inalare deve essere di circa 3 ml se si usano nebulizzatori a pistone e di 5 ml se si usano nebulizzatori ad ultrasuoni

  • la pressione di alimentazione ottimale è di 6L/min

  • l’erogazione della soluzione deve avvenire un periodo ininterrotto di tempo compreso tra i 5 e i 10 minuti

N.B. Quando si assumono farmaci per aerosol sono possibili comunque effetti indesiderati che, in base al farmaco utilizzato, possono essere anche importanti. Per questo prima di utilizzarli è necessario il parere del medico.