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LE INTOLLERANZE ALIMENTARI Naturopata Paola Ferro

La definizione corretta di intolleranza è la “tendenza a sviluppare ipersensibilità verso una certa sostanza o un determinato alimento” .

Un alimento scarsamente tollerato non ci fornisce il giusto apporto energetico o addirittura costringe il nostro organismo a sprecare energia per poterlo digerire ed eliminare. Le intolleranze alimentari si manifestano quindi in seguito all’accumulo di sostanze (quali additivi alimentari, alimenti raffinati, farmaci ecc.) nella regione intestinale.

Prima di affrontare l’argomento …facciamo un po’ di chiarezza….

Le reazioni avverse agli alimenti si dividono in :

  1. Allergie alimentari propriamente dette: reazione immediata con orticaria, angioedema
  2. Pseudo allergie: Deficit enzimatici: favismo, intolleranza al lattosio
  3. Ipersensibilità: Alimenti che liberano istamina come vino rosso, cioccolato,crostacei…..
  4. Reazioni tossiche: avvelenamento da funghi, botulismo
  5. Intolleranze alimentari: Reazioni croniche non immediate : con l’eliminazione del cibo dalla propria dieta per un certo periodo (almeno 2 mesi) vi è la scomparsa del sintomo

Le allergie – Reazioni mediate da IgE

Non appena il soggetto viene a contatto con l’allergene, per contatto o ingestione (polline, sostanza urticante, alimento, ecc.), si scatena una reazione allergica immediata che può essere di varia entità in quanto la reazione è proporzionale alla concentrazione dell’allergene stesso.

 Le reazioni si possono avere in pochi minuti o nell’intervallo di poche ore e necessitano l’uso di farmaci come antistaminici , cortisone o il ricovero ospedaliero (nei casi piu’ gravi).

LE INTOLLERANZE ALIMENTARI

A differenza dalle allergie, le reazioni determinate da un’intolleranza non sono immediate e possono manifestarsi nelle 72 ore dopo il contatto con l’alimento o la sostanza responsabile del fenomeno.

Le sostanze che determinano intolleranza possono colpire qualsiasi organo e apparato.

Le reazioni sono determinate da alimenti che assumiamo GIORNALMENTE e, siccome  possono essere ritardate anche di parecchie ore, a volte è difficile ricollegare una sintomatologia con l’alimento assunto molte ore prima.

QUALE COLLEGAMENTO TRA INTESTINO, FLORA BATTERICA E CIBO- INTOLLERANZE?

L’intestino tenue è un tubo di circa 35 mm di diametro e di 5 m di lunghezza che va dal duodeno al colon.

E’ la sede principale dell’assorbimento delle sostanze nutritive nel circolo sanguigno. La parete dell’intestino tenue è ricoperta da minuscole sporgenze digitiformi, chiamate VILLI.

La membrana mucosa intestinale, si comporta come una barriera impermeabile per impedire l’infiltrazione nell’organismo di sostanze altamente dannose.

La flora batterica

Nell’intestino sano è presente una colonizzazione di germi, meglio conosciuta come “flora batterica intestinale”, che, con reciproci vantaggi, vivono e si sviluppano.

La flora batterica,è costituita da diversi tipi di batteri i quali proteggono le pareti intestinali e favoriscono l’assimilazione di numerose vitamine.

Talvolta, tuttavia, i batteri non patogeni si trasformano violentemente e interferiscono nel metabolismo con la formazione di sostanze tossiche, creando una flora batterica disturbata, ovvero una situazione di disbiosi intestinale .

Un sistema immunitario debole e intolleranze alimentari possono quindi dipendere da una flora batterica intestinale alterata.

Alcuni fattori che alterano la nostra flora batterica:

  • Alimentari: diete scarse di fibre, assunzione di alimenti raffinati (farina, sale, zucchero) ed una dieta poco diversificata. Bevande gasate, stress a tavola ecc. , conservanti, coloranti, ormoni, antibiotici

  • Gli inquinanti: metalli tossici, le radiazioni e le emissioni elettromagnetiche.

  • Cause patologiche: malattie infettive dell’intestino e parassiti intestinali

  • Cause iatrogene (da assunzione di farmaci): ovviamente antibiotici e lassativi

  • Mancanza di attività fisica

  • Stress e shock: coliti (colon irritabile), diretta correlazione tra stress, pancia e cervello. Ed in questo capitolo mettiamo anche lo stile di vita. Si registrano casi in cui uno shock è stata la causa scatenante.

  • Le intolleranze alimentari: che nascono proprio nell’intestino, e a loro volta squilibrano la flora batterica: creano un prodotto della digestione (bolo) ricco di proteine mal digerite e altre sostanze anomale, che predispongono allo sviluppo di varie sostanze tossiche e batteri della putrefazione, entrambi molto dannosi.

  • Vaccinazioni, che alterano l’equilibrio del sistema immunitario.

  • Geopatie, cioè perturbazioni del terreno ed elettromagnetiche, presenza di metalli / acqua sotto la casa.

  • Metalli pesanti, come il mercurio delle amalgame dentali e le pentole d’alluminio

  • Cosmetici, che in genere hanno delle componenti tossiche che vengono assorbite dalla pelle

Alcuni sintomi associati alla presenza di intolleranze alimentari:

  • SNC cefalee ricorrenti (emicrania), scarsa concentrazione, equilibrio alterato, depressione, iperattività, umore variabile, astenia ricorrente, torpore mentale

  • Genito-urinario Irritazioni vaginali, cistiti ricorrenti abatteriche, enuresi

  • Respiratorio Congestione nasale, rinite, sinusite, catarro, asma, bronchiti ricorrenti, otite

  • Pelle Eczema, eruzioni, orticaria, pallore facciale, psoriasi, acne

  • Muscolo scheletrico Dolenzia articolare ricorrente, artrite giovanile, crampi muscolari,

  • Gastrointestinale Nausea, aerofagia, meteorismo, diarrea, stipsi, mal di stomaco , sindrome del colon irritabile, Morbo di Chron

  • Generali Linfoadenopatia tonsillare (le tonsille) , obesità, eccessiva magrezza, fatica cronica, attacchi di panico, dislipidemie

COME INDIVIDUARE LE INTOLLERANZE ?

Metodi diagnostici non convenzionali, utilizzati nelle discipline Olistiche; non invasive che non prevedono l’assunzione / contatto con sostanze:

  • Prove kinesiologiche
  • Test bioelettronici (Vega test) :

come trattare le Intolleranze?

Dopo aver effettuato il Test di Indagine delle Intolleranze e essere a conoscenza degli alimenti che provocano sovraccarico e intossinazione si puo’ procedere per un periodo di almeno due mesi (8 settimane) con:

  • astensione totale dei cibi indicati
  • verifica di eventuali errori alimentari (associazioni errate)
  • ripristino dell’eubiosi intestinale con eventuale integrazione di fermenti lattici
  • detossinazione generale (acqua , rimedi depurativi)