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La ricerca ha fatto passi da gigante nel campo della ricostruzione.

Sono utilizzati prevalentemente impianti mammari che richiedono un intervento poco invasivo, minimamente doloroso, con un recupero postoperatorio veloce, permettendo alle donne il rientro tempestivo nel mondo del lavoro, nella vita sociale e familiare. Anche la ricostruzione, come tutti gli interventi, non esclude rischi e complicanze.

SIEROMA: formazione di liquido nella zona di posizionamento della protesi che deve essere drenata sotto guida ecografica poiché è possibile in un primo tempo una infiammazione locale che se trascurata si trasformi in infezione. Se le protesi si infettano è possibile intervenire con terapia antibiotica. Se l’infezione peggiora la protesi va rimossa e sostituita.

A volte, dato che la protesi viene riconosciuta come corpo estraneo, è possibile che si formi una membrana che la incapsula (capsula periprotesica). In alcuni casi questa membrana si forma in un involucro fibroso che irrigidisce la mammella e la rende dura al tatto. Si tratta di una contrattura capsulare che determina mammelle tendenti a deformarsi ed essere asimmetriche.

Anche il trattamento radioterapico può contribuire a rendere i tessuti più sclerotici e meno vitali.

In alcuni casi è possibile che si verifichi anche la rottura delle protesi, con conseguente riposizionamento di nuovi dispositivi.

Anche le protesi hanno una “scadenza” e dopo alcuni anni devono essere sostituite. Generalmente ogni 10-15 anni. È importante monitorare la situazione con visite e controlli ecografici. Se la protesi si danneggia il silicone in essa contenuto può migrare invadendo linfonodi e tessuti.

Se il seno diventa rosso, caldo e duro è bene rivolgersi immediatamente allo specialista.

Terminato il follow-up oncologico è bene programmare controlli ecografici e visite per monitorare lo stato delle protesi.

L’alternativa alla protesi mammaria è rappresentata dall’impianto di tessuti autologhi, cioè della paziente. Se non si rende necessaria l’asportazione completa della mammella e viene eseguita la quadrantectomia, è possibile optare per il lipofilling, ripristinando il volume asportato con autotrapianto di grasso (prima sottoposto ad un breve processo di lavorazione).

 

I contenuti di FARMACIA TORRE hanno uno scopo puramente informativo ed educativo. Non sostituiscono la diagnosi, la consulenza o il trattamento professionale. In caso di dubbi, è consigliabile consultare uno specialista di fiducia.