L’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato un rapporto, “Preventing chronic diseases; a vital investment” nel quale sostiene che un’azione globale sulla prevenzione delle malattie croniche potrebbe salvare la vita a 36 milioni di persone che rischiano altrimenti la morte entro il 2015.
Di seguito sono riportati gli esami consigliati per lei e per lui dopo i 40 anni, con la frequenza indicata per un individuo in buona salute.
ANALISI DEL SANGUE
Dopo i 40 è di particolare importanza fare un test per sondare i grassi presenti, (colesterolo e trigliceridi) e la glicemia. In linea di massima un esame del sangue va effettuato più o meno ogni due anni.
ESAMI DELLE URINE
L’analisi delle urine permette di monitorare le eventuali infezioni a carico di reni e apparato urinario effettuando un’analisi e andrebbe effettuata più o meno ogni due anni
MISURAZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA
Le persone che godono di buona salute dovrebbero sottoporsi al controllo della propria pressione ogni tre-quattro mesi.
ECODOPPLER
Una valutazione ecodoppler andrebbe proposta dal medico di base a tutti gli individui al di sopra dei 55-60 anni per verificare la presenza delle placche ateromatose che possono occludere i vasi sanguigni, principalmente le carotidi. Va consigliata intorno ai 40 alle persone che presentano fattori di rischio per malattia vascolare (ipertensione, fumo, diabete, familiarità, ipercolesterolemia).
ELETTROCARDIOGRAMMA
E’ un esame, rapido e per nulla invasivo, che offre informazioni essenziali sullo stato di salute del cuore ed è consigliabile effettuarlo almeno una volta dopo i 40 o più spesso, se il medico lo ritiene consigliabile o necessario.
VISITA OTORINOLARINGOIATRICA
La frequenza con cui effettuare un esame audiometrico: dipende dal comparire dei sintomi. Dopo i 60 anni, in ogni caso, meglio un check up ogni 12 mesi.
VISITA OCULISTICA
Lo specialista può accertare il grado di presbiopia e l’eventuale presenza di patologie come la cataratta e la degenerazione maculare senile, oltre che sondare la pressione interna dell’occhio, e dunque l’eventuale rischio di insorgenza del glaucoma. Essa andrebbe eseguita una volta all’anno
VISITA ODONTOIATRICA
La salute dei denti e delle gengive dovrà restare un appuntamento fondamentale: i denti cariati ma non curati e le infiammazioni gengivali trascurate possono diventare ricettacoli di infezioni capaci di minare la salute generale dell’organismo e sarebbe opportuno andare dal dentista indicativamente ogni anno ed eseguire l’ablazione del tartaro ogni 6 mesi.
CONTROLLO DEI NEI
Abituarsi a scrutare periodicamente la pelle è la forma migliore di prevenzione contro il melanoma. Il controllo dei nei da sé va fatto periodicamente, mentre la visita dal dermatologo è consigliata in genere ogni due-tre anni (ogni 12 mesi per chi ha più di 50 nei).
PREVENZIONE DEL TUMORE DEL COLON-RETTO
La probabilità di sviluppare un carcinoma di questo tipo s’innalza bruscamente dopo i 50 anni. Ma l’ottima notizia è che la storia naturale del tumore è nota: il 90% delle presenze maligne nel grosso intestino deriva da una lesione precancerosa, la cui trasformazione richiede circa 10 anni. Ecco, allora, l’invito a eseguire i seguenti test rivelatori.
● Esame delle feci per la ricerca del sangue occulto. Le attuali linee guida prevedono che tutti gli individui sani, al di sopra dei 50, inizino a sottoporsi al test del sangue occulto in un campione di feci ogni anno. I casi positivi necessiteranno di un ulteriore accertamento attraverso una colonscopia, per confermare il sospetto diagnostico
● Colonscopia: è l’esame che permette al medico di scrutare la superficie interna del colon grazie a un tubo flessibile. Dopo i 45 anni, è consigliato una volta ogni cinque anni. L’esame andrà anticipato qualora dovesse esistere un accresciuto rischio di cancro al colon per ragioni familiari o storia personale.
ECOGRAFIA ADDOMINALE
Esamina nel dettaglio, con l’ausilio di ultrasuoni, reni, surreni, fegato, vie biliari, pancreas, milza, linfonodi e grossi vasi sanguigni: per individuare cisti, noduli, calcoli, aneurismi dei grossi vasi, neoplasie. Va fatta almeno ogni due-tre anni fra i 40 e i 60 e al bisogno, su indicazione del medico.
SOLO PER LEI
VISITA GINECOLOGICA ED ECOGRAFIA PELVICA
E’ indispensabile per valutare lo stato dell’utero e delle ovaie in premenopausa, menopausa e post menopausa; dovebbe essere eseguita ogni anno o con periodicità stabilita dal ginecologo.
PREVENZIONE DEL TUMORE AL COLLO DELL’UTERO
Due gli esami diagnostici per giocare d’anticipo su questo tipo di cancro dopo i 40, consigliati entrambi una volta ogni tre anni: il Pap-test e l’Hpv-Dna test.
PREVENZIONE DEL TUMORE AL SENO
Il cancro alla mammella, si combatte con ottimi risultati grazie alla diagnosi precoce. Ecco gli strumenti a disposizione.
● Autopalpazione della mammella, l’esame che la donna esegue da sola: ogni uno-due mesi.
● Ecografia mammaria: esame di primo livello nelle donne fino ai 40 anni, resta anche dopo un ottimo alleato diagnostico a braccetto con la mammografia e andrebbe eseguita ogni anno.
● Mammografia bilaterale: la radiografia a entrambe le mammelle è consigliata dai 40 anni con cadenza biennale, e dopo i 50 ogni anno.
MOC:
La mineralometria ossea computerizzata (Moc) misura il patrimonio minerale dello scheletro: è l’esame in grado di stanare per tempo i segni dell’osteoporosi, controllarne l’evoluzione e soppesare i rischi di subire una frattura. È consigliato dalla menopausa in poi una volta ogni due o tre anni. Se si rilevano problemi di osteoporosi, ogni 12-18 mesi. Per gli uomini non è un esame di routine.
SOLO PER LUI
AUTOPALPAZIONE DEL TESTICOLO
L’abitudine che si dovrebbe seguire fin da adolescenti, utile per scovare eventuali presenze anomale, non va trascurata, periodicamente, neanche dopo i 40.
PREVENZIONE DEL TUMORE DELLA PROSTATA
Il 75% dei tumori alla prostata viene diagnosticato oltre i 65 anni. Se individuato per tempo, è un tumore altamente guaribile. Ecco un trittico di esami che la maggior parte delle società scientifiche consiglia di effettuare una volta all’anno a partire dai 50 anni.
● Visita clinica con esplorazione rettale: è il primo, elementare ma cruciale, controllo della ghiandola prostatica, da parte del medico di base o dell’urologo.
● Dosaggio del Psa. Da un prelievo sanguigno si esaminano i valori di una sostanza chiamata antigene prostatico specifico (Psa), il cui aumento nel sangue potrebbe indicare la presenza di un tumore.
● Ecografia transrettale: sfrutta gli ultrasuoni, grazie a un’esile sonda cosparsa di gel lubrificante introdotta nel retto.