La digestione è un processo essenziale per la vita dell’uomo e di molti altri organismi viventi. Nutrirsi non è solo un istinto, ma un piacere, un rito irrinunciabile finalizzato alla socializzazione ed alla sopravvivenza stessa della specie.
Le difficoltà digestive, raggruppate sotto il generico termine dispepsia (dal greco dys-pepsia, ossia “cattiva digestione”), sono responsabili di sintomi come inappetenza, pesantezza di stomaco, stanchezza, sonnolenza, eruttazioni, alitosi, flatulenza.
Il reflusso gastroesofageo è la risalita nell’esofago di materiale proveniente dallo stomaco. Tra l’esofago e lo stomaco c’è una valvola, il Cardias, che se funziona bene impedisce che i succhi gastrici (acidi) ed il cibo contenuti nello stomaco non risalgano nell’esofago. Quando questo non avviene siamo in presenza di REFLUSSO GASTROESOFAGEO. Dato che nello stomaco è presente un forte acido il reflusso è acido, mentre la parete dello stomaco sopporta la presenza dell’acido nell’esofago no e la presenza di acido diventa dannosa provocando dolore, infiammazione ed erosione. Il reflusso è un disturbo ancora poco conosciuto anche se molto comune, la maggior parte di chi ne soffre non lo sa e molti parlano di “bruciore allo stomaco” e di “acidità”.
Le cause del reflusso sono molte:
- il cardias non funziona bene, abitudini alimentari e stili di vita che lo favoriscono,
- ernia iatale,
- infezione da Helicobacter Pylori,
- alcuni farmaci,
- gravidanza
I sintomi del reflusso sono poco conosciuti e spesso confusi con quelli di altri disturbi:
- bruciore di stomaco,
- rigurgito acido,
- difficoltà e/o dolore a degluttire,
- eccesso di salivazione,
- tosse cronica o disturbi respiratori,
- dolore toracico,
- laringiti,
- raucedine,
- stomatiti
Lo scopo principale della cura è quello di alleviare i sintomi e di trattare eventuali complicanze. La prescrizione di farmaci è di pertinenza medica.
Nei casi di leggera gravità sono presenti i sintomi, non sono presenti complicanze: la cura prevede cambio di stile di vita e cambio di dieta,eleminazioni di abitudini che favoriscono il reflusso. Sono indicati gli antiacidi e gli alginati per circa 6-8 settimane.
Nei casi di media entità oltre al reflusso è presente esofagite moderata. Valgono le indicazioni precedenti in più si possono usare farmaci antisecretori H2 antagonisti e procinetici per circa 8 settimane.
Nei casi più gravi oltre al reflusso è presente una grave esofagite. Oltre alle indicazioni dei casi più leggeri si usano inibitori della pompa protonica per 8 settimane e spesso si prosegue con una cura di mantenimento
Nei casi resistenti ai farmaci si ricorre all’intervento chirurgico (FUNDOPLICATIO)
La prevenzione per chi soffre di reflusso è imparare a ridurre i fattori di rischio:
- DIETA POVERA DI GRASSI
- ELIMINARE BEVANDE ALCOLICHE
- EVITARE CAFFE’, CIOCCOLATO, MENTA, TE’, SUCCHI DI AGRUMI
- EVITARE ABITI STRETTI
- POSIZIONI SCORRETTE ( elevare di 10-15 cm la testiera del letto durante il riposo)
- EVITARE PASTI ABBONDANTI E DI CORICARSI SUBITO DOPO IL PASTO
- EVITARE IL FUMO
- ALCUNI FARMACI, possono irritare la mucosa gastrica o allentare il cardias favorendo reflusso
Piccoli accorgimenti sono sufficienti a risolvere la sintomatologia nei casi lievi ed aiutano a curare i casi più gravi.